Villa Pecori Giraldi – Chini Museo
Borgo San Lorenzo, Firenze
Il pubblico potrà meravigliarsi di fronte alla ricchezza e alla varietà di storia, arte e natura che si celano nel contesto della Villa borghigiana. A lungo proprietà della famiglia Pecori Giraldi, dalla quale fu donata nel 1979 al Comune, costituisce uno degli edifici più interessanti della zona.
Sorta probabilmente sul luogo di una antica costruzione dei Giraldi, illustre famiglia del territorio, divenne di proprietà del conte Antonio Pecori nel 1748 il quale aggiunse al proprio cognome quello dei Giraldi. L’edificio, che si sviluppa su due piani, presenta una bella facciata di gusto rinascimentale sormontata da una robusta torre merlata, ampiamente restaurata nel 1902. Il vasto interno, che si sviluppa intorno a due cortili quadrangolari, ha come fulcro architettonico la sala d’ingresso, al piano terra, caratterizzata dalla presenza di importanti decorazioni pittoriche costituite prevalentemente da numerosi stemmi e imprese araldiche di uomini, ma soprattutto donne, imparentate nel corso dei secoli con le famiglie Giraldi e Pecori.
La Villa, oggi sede del Chini Museo e Contemporary, custodisce un ricco patrimonio di opere d’arte create dal celebre artista Galileo Chini e gran parte della decorazione pittorica è opera dei vari componenti della famiglia Chini.
Il Chini Museo in occasione dei 150 anni dalla nascita di Galileo Chini ha realizzato la mostra Galileo Chini ‘atto unico’, dal 02/12/2023 al 28/04/2024. Le opere principali con relative didascalie sono contenute nel Catalogo fotografico curato dallo Studio Noferini di Borgo San Lorenzo (FI), in vendita anche presso il bookshop del museo.
Il salone di rappresentanza: San Giorgio e il Drago
Nel salone di rappresentanza campeggia su una parete una grande decorazione muraria che raffigura San Giorgio che uccide il drago: la classica rappresentazione medievale della leggenda cortese è resa con una grazia di segno preraffaellita, il santo calmo e bello, sul bianco cavallo che rappresenta la fede in Dio, trafigge con gesto misurato il drago che si contorce, mentre in lontananza, in un tipico giardino medioevale, alcune fanciulle sono in attesa, certe della vittoria del bene sul male. Sulle pareti sono dipinti stemmi nobiliari, anch’essi eseguiti sia da Galileo che da altri membri della famiglia Chini. Proseguendo nella visita, oltre alle decorazioni murarie, estese su tutto il corpo centrale dell’edificio, si potranno ammirare ceramiche, bozzetti di scenografie per il teatro, vetrate e disegni preparatori che attestano la poliedricità del Nostro toscano, che meritata ebbe la sua grande fama internazionale.
Approfondimenti
Per gli approfondimenti sulla collezione di opere, sulla Manifattura di Borgo San Lorenzo, si rimanda al sito del Museo.
